Di seguito gli interventi pubblicati in questa sezione, in ordine cronologico.
Di nikj (del 06/04/2008 @ 21:47:21, in Poesia, linkato 602 volte)
I poeti lavorano di notte.........................
I poeti lavorano di notte quando il tempo non urge su di loro,
quando tace il rumore della folla e termina il linciaggio delle ore.
I poeti lavorano nel buio
come falchi notturni od usignoli
dal dolcissimo canto e temono di offendere Iddio.
Ma i poeti, nel loro silenzio
fanno ben più rumore di una dorata cupola di stelle ...........................
Alda Merini
Di nikj (del 15/04/2008 @ 22:59:18, in Poesia, linkato 608 volte)
L'amore come l’aria
è alla portata di ogni cuore
L’amore è dovunque
Ad appena
una vena da te
chiunque tu sia
L’amore è il sentimento del vento
il suono del sole sulla pelle
l’accorgersi del sorgere dei giorni
e scorgersi ameni in un riflesso nudo
L’amore non è amare
.......................bensì rendersi amabili
Uomoincuore
Di nikj (del 05/05/2008 @ 11:56:45, in Poesia, linkato 559 volte)
Ei fu. Siccome immobile, dato il mortal sospiro, stette la spoglia immemore orba di tanto spiro, così percossa, attonita la terra al nunzio sta, muta pensando all'ultima ora dell'uom fatale; né sa quando una simile orma di pie' mortale la sua cruenta polvere a calpestar verrà. Lui folgorante in solio vide il mio genio e tacque; quando, con vece assidua, cadde, risorse e giacque, di mille voci al sònito mista la sua non ha: vergin di servo encomio e di codardo oltraggio, sorge or commosso al sùbito sparir di tanto raggio; e scioglie all'urna un cantico che forse non morrà. Dall'Alpi alle Piramidi, dal Manzanarre al Reno, di quel securo il fulmine tenea dietro al baleno; scoppiò da Scilla al Tanai, dall'uno all'altro mar. Fu vera gloria? Ai posteri l'ardua sentenza: nui chiniam la fronte al Massimo Fattor, che volle in lui del creator suo spirito più vasta orma stampar. La procellosa e trepida gioia d'un gran disegno, l'ansia d'un cor che indocile serve, pensando al regno; e il giunge, e tiene un premio ch'era follia sperar; tutto ei provò: la gloria maggior dopo il periglio, la fuga e la vittoria, la reggia e il tristo esiglio; due volte nella polvere, due volte sull'altar. Ei si nomò: due secoli, l'un contro l'altro armato, sommessi a lui si volsero, come aspettando il fato; ei fe' silenzio, ed arbitro s'assise in mezzo a lor. E sparve, e i dì nell'ozio chiuse in sì breve sponda, segno d'immensa invidia e di pietà profonda, d'inestinguibil odio e d'indomato amor. Come sul capo al naufrago l'onda s'avvolve e pesa, l'onda su cui del misero, alta pur dianzi e tesa, scorrea la vista a scernere prode remote invan; tal su quell'alma il cumulo delle memorie scese. Oh quante volte ai posteri narrar se stesso imprese, e sull'eterne pagine cadde la stanca man! Oh quante volte, al tacito morir d'un giorno inerte, chinati i rai fulminei, le braccia al sen conserte, stette, e dei dì che furono l'assalse il sovvenir! E ripensò le mobili tende, e i percossi valli, e il lampo de' manipoli, e l'onda dei cavalli, e il concitato imperio e il celere ubbidir. Ahi! forse a tanto strazio cadde lo spirto anelo, e disperò; ma valida venne una man dal cielo, e in più spirabil aere pietosa il trasportò; e l'avvïò, pei floridi sentier della speranza, ai campi eterni, al premio che i desideri avanza, dov'è silenzio e tenebre la gloria che passò. Bella Immortal! benefica Fede ai trïonfi avvezza! Scrivi ancor questo, allegrati; ché più superba altezza al disonor del Gòlgota giammai non si chinò. Tu dalle stanche ceneri sperdi ogni ria parola: il Dio che atterra e suscita, che affanna e che consola, sulla deserta coltrice accanto a lui posò.
Di nikj (del 10/05/2008 @ 12:57:48, in Poesia, linkato 555 volte)
Di nikj (del 13/05/2008 @ 22:57:44, in Poesia, linkato 509 volte)
Bambino,
se trovi l'aquilone della tua fantasia
legalo con l'intelligenza del cuore.
Vedrai sorgere giardini incantati
e tua madre diventerà una pianta
che ti coprirà con le sue foglie.
Fa delle tue mani due bianche colombe
e portino la pace ovunque
e l'ordine delle cose.
Ma prima di imparare a scrivere
guardati nell'acqua del sentimento.
Alda Merini
Di nikj (del 28/05/2008 @ 14:13:10, in Poesia, linkato 693 volte)
Città nata
da un'idea
d'un Dio ed era
un Dio poeta
Città dipinta
bene e ad arte
dalle ali mani d'angeli
Città pronta
a generare
tali menti
in puri cuori
Città tanto dissanguata
Città troppo insanguinata....................
Uomoincuore
Di nikj (del 02/06/2008 @ 11:48:39, in Poesia, linkato 588 volte)
Crediamo sovente
d'esser persone profonde
ma siam solo
gente complicata
Ed ogni occupazione
per noi diventa
pre_occupazione
Abbiam gioie e guai
Portiamoci gioie
ove son guai
e giammai
guai ove son gioie
Anonimo
Dedico questi versi alle persone che ogni tanto si distraggono..........perdendo la chiave del cuore
Di nikj (del 03/07/2008 @ 00:04:47, in Poesia, linkato 467 volte)
Non respingere i sogni perché sono sogni.
Tutti i sogni possono
essere realtà, se il sogno non finisce.
La realtà è un sogno.
Se sogniamo che la pietra è pietra, questo è la pietra.
Ciò che scorre nei fiumi non è acqua,
è un sognare, l'acqua, cristallina.
La realtà traveste il sogno, e dice:
"Io sono il sole, i cieli, l'amore".
Ma mai si dilegua, mai passa,
se fingiamo di credere che è più che un sogno.
E viviamo sognandola.
Sognare è il mezzo
che l'anima ha perché non le fugga mai
ciò che fuggirebbe se smettessimo
di sognare che è realtà ciò che non esiste.
Muore solo
un amore che ha smesso di essere sognato
fatto materia e che si cerca sulla terra.
Pedro Salinas
Di nikj (del 11/08/2008 @ 00:39:46, in Poesia, linkato 579 volte)
Stelle cadenti
raccolte
in una botte di vino a metà
bevute
dal desiderio espresso
di prati sconfinati
dove cielo è tramonto
e io ti bacio
mio sogno dalle labbra più morbide
e rosse
da mordere quando mi chiedi se sono felice .
Carlo Bramanti
Di nikj (del 22/09/2008 @ 10:23:05, in Poesia, linkato 682 volte)
Autunno...........
Gia' lo sentimmo venire
Nel vento d'agosto,
nelle pioggie di settembre torrenziali e piangenti,
e un brivido percorse la terra che ora,
nuda e triste, accoglie un sole smarrito.
Ora passa e declina,
in quest'autunno che incede con lentezza indicibile,
il miglior tempo della nostra vita
e lungamente ci dice addio
( Vincenzo Cardarelli )
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