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Scanno

Il nome

Scanno ha il nome del luogo su cui sorge.

Furono i Romani a chiamare scamnum, scanno, sgabello, lo sperone di roccia su cui poggiano i primi contrafforti dei monti dell'alta Valle del Sagittario.


La Storia

• Età romana: le statuine di Ercole con la clava trovate lungo il corso del fiume Carapale testimoniano la presenza di un abitato già in epoca preromana.

• 1067, è conservato nell'Abbazia di Montecassino il primo documento che attesta l'esistenza di Scanno. Il borgo passa, nei secoli, da un feudatario all'altro: è sottomesso ai Conti di Valva, ai Di Sangro, ai D'Aquino, ai D'Avalos, ai De Pascale, ai D'Afflitto e infine ai Caracciolo.

• XVII - XVIII sec., grazie allo sviluppo delle attività legate al commercio degli armenti e allo sfruttamento del bosco, il borgo raggiunge il suo massimo splendore. Nasce tra '600 e '800 quello che è forse il più bel vanto di Scanno: il costume femminile, ancora oggi motivo di lustro per chi lo indossa. La diffusione del costume è contemporanea all'affermarsi dell'industria della lana e dell'arte della tintoria: l'abilità delle donne di Scanno nell'orditura e nella tessitura era nota in tutto il Regno di Napoli.

• XIX sec., il paese vive le vicende della storia nazionale, dal Risorgimento al fenomeno del brigantaggio. A quest'ultima piaga si aggiunge, nei primi decenni del '900, quella dell'emigrazione. Ne consegue l'abbandono della pastorizia: gli ovini, dalle decine di migliaia che erano nel '700, si riducono all'inizio del secolo scorso a poche migliaia di capi. In tempi più recenti, però, il contro-esodo degli emigrati ha consentito lo sviluppo dell'industria turistica, sorta grazie ai risparmi da loro accumulati all'estero.


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